Un monologo, di e con Annamaria Troisi liberamente ispirato a “Il sogno di un uomo ridicolo” di Dostoevskij. E’ la storia di una prostituta, la storia di una donna e del suo dolore, un dolore silenzioso e sapientemente nascosto agli occhi di un mondo che vede e che finge di non vedere. Un mondo pronto a giudicare senza farsi troppe domande, senza provare ad andare oltre l’immagine, oltre lo stereotipo, un mondo affaticato, abituato a sputare sentenze e prendere il distacco da ciò che solo in apparenza sembra non riguardarlo con sconvolgente indifferenza.
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