NAPOLI – A Sala Assoli, si parte mercoledì 22 novembre, ore 20.30, con Fiato di madre. La scrittura comica, popolare e contemporanea di Sergio Vespertino, anche interprete dello spettacolo, racconterà come sotto il grembiule di ogni mamma c’è il ricordo di una ragazza scapigliata e un po’ egoista che si è trasformata in “angelo del focolare”. Il lavoro si avvale delle musiche dal vivo di Francesco Farinella, fisarmonica.
Sergio Vesperino, considerato uno dei più brillanti attori siciliani, porta a Napoli il suo lavoro Fiato di madre. Il suo teatro è frutto di una sapiente manipolazione di repertori tradizionali e monologhi che gli consentono di esprimere sempre e in maniera originale le indiscusse qualità istrioniche e attoriali. Il suo lavoro ruota intorno al tema della maternità che, in ordine di tempo, è la seconda professione più vecchia del mondo. La mamma è una sola, perché due non sarebbero compatibili con la sopravvivenza. Fiato di madre è uno spettacolo adatto a tutti, che permette allo spettatore di ritrovarsi come figlio o genitore. Con argute trovate comiche, con fraseggi intelligenti e carichi di ironia, Sergio Vespertino fa rivivere l’infanzia di ognuno di noi e i “microtraumi” che hanno accompagnato la nostra crescita grazie alle migliaia di raccomandazioni delle mamme. Ritmi serrati e un susseguirsi di continue risate daranno vita ad uno spettacolo estremamente comico, da rivedere anche più di una volta da soli o con tutta la famiglia.
Tra le più interessanti autrici britanniche della sua generazione, Caryl Churchill, ha sempre posto molta attenzione a tematiche femministe, con un particolare interesse nei confronti delle politiche della sessualità e della riproduzione. In A Number, va più nel profondo realizzando un testo in cui emergono domande primarie: chi sono? Da dove vengo? Esistono altri uguali a me? E con questi altri, insieme al mondo, cos’altro sarò? Protagonista del lavoro teatrale è Salter, un giovane padre che dopo la tragica morte della compagna, cerca di prendersi cura del figlio di appena due anni, ma senza successo. L’alcolismo e la vita di eccessi non gli consentono di assolvere all’accudimento, così decide di abbandonarlo. Poco prima di andarsene di casa però il padre incompetente penserà a un modo per rimediare o almeno, in un futuro prossimo, di azzerare le sue colpe. Ciò che emerge è la ferocia familiare di non essere visti e creduti: Churchill è molto abile nel ribadire la singolare bugia raccontata da Salter a ciascun figlio, una patetica promessa di predilezione che di fatto pone di fronte alla inesauribile carica mistificatoria paterna.
Info e prenotazioni a 3454679142 oppure assoli@casadelcontemporaneo.it