RECENSIONE – Abbiamo assistito alla straordinaria performance di Massimo Popolizio nella sua regia di “Uno sguardo dal ponte”, attualmente in scena al Teatro Bellini.
Lo spettacolo è un esempio magistrale di grande teatro, particolarmente significativo in un periodo segnato da oscurità e tematiche molto forti.
Completa e meticolosa l’attenzione del regista, con una cura particolare per i dettagli, la ricerca di gesti simbolici che richiamano la realtà e un’ambiguità nel trattare situazioni e personaggi.
Abilità nella mimica e nell’espressione delle battute, con intonazioni sorprendenti. Popolizio conferisce al personaggio di Eddie Carbone una coerenza importante. Personaggio ricco di contraddizioni legate a limiti culturali, ipocrisia e un amore incestuoso.
Con un atteggiamento spavaldo e sicuro di sé che però alla fine crolla nel ridicolo quando la trama giunge all’inevitabile, sottolineato dall’immobilità di gambe e braccia, accompagnata da uno sguardo carico di odio e disperazione.
Popolizio e la sua compagnia interpretano in maniera eccellente i personaggi, perfettamente calati nei loro ruoli con precisione in ogni dettaglio, sia gestuale che verbale, mantenendo un equilibrio impeccabile nell’interazione scenica.