RECENSIONE – Alla prima del Piccolo Bellini con Il testo di Laura Wade Home, I’m darling.
La compagnia Pupilunari porta in scena gli anni ’50 e la loro plasticosa magia in cui tutto è così perfetto da sembrare finto. Judy e Johnny vivono in una deliziosa villetta in stile anni ’50 con tutti i comfort che l’epoca può concedere, ma fuori da quel piccolo scrigno imperversa il mondo moderno e i due esuli non possono farne del tutto a meno.
La coppia sperimenta un ritorno al passato in cui i ruoli di moglie e marito sono ben definiti, ben calibrati in una danza quotidiana in cui l’uomo lavora e la donna si cura del focolaio domestico per “pulire dietro le cose”. Tutto perfetto se non fosse che gli anni ’50 non erano tutte rose e fiori e Judy sembra non volerlo capire finché non crolla il suo castello ideale e la carta da parati si scolla dalle pareti di una dimora fuori dal tempo.
Il testo ci trasporta nella dimensione casalinga e quotidiana di una coppia che sotto la lente della commedia ci permette di osservare l’angoscia che emerge dal divario di genere, tutt’ora irrisolto, nella società di oggi. Divario che solo una sana comunicazione e il dialogo possono colmare.