A Sala Assoli, Dissonanzen porta in scena Improvvi_dance

NAPOLI – A Sala Assoli, domenica 12 novembre ore 19.00, va in scena Improvvi_dance, un progetto a cura di Alessandra Petitti e Giacomo Calabrese.

Nel trentennale della sua attività, l’Associazione Dissonanzen presenta una performance incentrata sulla tecnica della Instant Composition, in cui il corpo e la musica si incontrano nell’azione scenica improvvisata. Sul palco, i danzatori Alessandra Petitti, Bettina Neuhaus, Giacomo Calabrese, Piero Leccese, Ursula Sabatin con i musicisti della OEOAS – Orchestra Elettroacustica Officina Arti soniche, Davide Maria Viola, Marcello Vitale, Paolo Montella, Raffaele Barbato e Sandra Milena Guida. Negli stessi giorni, in Sala Assoli, si svolgerà un workshop a cura dell’associazione Dissonanzen e ai partecipanti sarà data la possibilità di andare in scena aprendo lo spettacolo.

Improvvi_dance è una performance in cui l’imprevisto è fortemente desiderato, ci si espone totalmente, si gioca col rischio, mutano le geometrie, si rivela la continuità del presente. Nei trent’anni della sua attività, l’Associazione Dissonanzen ha spesso creato occasioni di dialogo e ‘interferenza’ tra la musica contemporanea, antica e d’improvvisazione e la danza contemporanea. Dal Pierrot Lunaire del 1999 fino a Folìa, per Ensemble del 2019.
Ha all’attivo anche un convegno organizzato con l’Università Orientale di Napoli dal titolo Le danze degli altri: la Follia di Spagna e un altro in preparazione per il prossimo anno. «Per festeggiare i nostri primi 30 anni abbiamo desiderato un’occasione d’incontro tra danzatori di chiara fama e giovani performer intorno all’Instant Composition – spiega la co-ideatrice del progetto Alessandra Petitti . Una due giorni di workshop che confluiscono in una performance, in cui il corpo e la musica si incontrano nell’azione scenica improvvisata.  Poiché Improvvido è colui che è persino incapace di ammettere o considerare eventualità sfavorevoli, abbiamo intitolato Improvvi_dance sia il workshop che la performance Si tratta di una performance in cui l’imprevisto è fortemente desiderato, ci si espone totalmente, si gioca col rischio, mutano le geometrie, si rivela la continuità del presente».
«La composizione istantanea interroga la pre-esistenza del significato di una pièce teatrale, senza tuttavia negarla – continua Giacomo Calabrese. L’essenza di una pièce può essere considerata come un substrato su cui e da cui la coreografia può emergere e svilupparsi durante la sua esecuzione, nonché prendere forme diverse ogni volta che viene eseguita. Ogni pièce, infatti, ha una sua vita e una sua identità, dato che la continua trasformazione della forma è connaturata alla sua essenza. La composizione istantanea è un atto creativo consapevole, capace di fondere in un tutto unico colui che crea con l’ambiente circostante, ma è anche atto politico di sovversione contro la “staticità” dei modelli acquisiti per la sua capacita di ridisegnare e reintrodurre nuovi simboli».

Info e prenotazioni a 3454679142 oppure assoli@casadelcontemporaneo.it