NAPOLI – Al Teatro Nuovo di Napoli, il 28 e 29 ottobre, in scena “L’appartamento 2B” drammaturgia e regia Andrea Cioffi. Il progetto vincitore del “Premio Leo de Berardinis 2022” e del “Mario Fratti Award 2022” porta in scena i drammi e le frustrazioni dei millenials.
Racconta la generazione dei millenials con ritmo e ironia, mettendo a fuoco il disagio di uomini e donne, lo spettacolo L’appartamento 2B, scritto e diretto da Andrea Cioffi.
Presentato da Teatro di Napoli – Teatro Nazionale ed Elledieffe, l’allestimento, vincitore del“Premio Leo de Berardinis 2022” e del “Mario Fratti Award 2022”, vedrà interpreti in scena Andrea Cioffi, Vincenzo Castellone, Sara Guardascione, Fortuna Liguori, con il performer Ciro Grimaldi nel ruolo della Visione.
L’appartamento 2B racconta la generazione dei nati negli anni ‘80 e ’90, mettendo a fuoco con lucida ironia il disagio di uomini e donne non più giovani, ma considerati tali, che non riescono a trovare spazio e ruolo sociale nella vita degli adulti.
Secondo uno studio dell’OMS del 2019, il tasso di suicidi tra i giovani e i giovanissimi, negli ultimi anni, è aumentato di circa 20 volte. Ricerche più recenti hanno registrato un ulteriore incremento del 75% a partire dalla pandemia.
Tale statistica è da attribuirsi, tra le altre cause, a quello che lo psicologo Adam Grant, definisce languishing, “languore”, uno stato mentale caratterizzato dall’incapacità di agire e da frequenti picchi d’ansia, che si riscontra soprattutto nei millennials.
La frustrazione di non riuscire ad aderire a un modello di vita che è stato pianificato per loro genera una sottile ombra, un dolore costante, un codardo essere o non essere – to be or not to be– 2B or not 2B.
«Abbiamo provato – così il regista in una nota – a mixare il dubbio di Amleto, con quello di un giovane della nostra generazione. Un giovane senza la responsabilità di una corona, ma costretto a misurarsi con la frustrazione delle bollette insolute, con la solitudine generata dallo smartphone, con la totale sordità e mancanza di empatia del mondo».
Il protagonista, Aimo è un trentenne come tanti altri: un lavoro precario, un appartamento in affitto, bollette insolute e un’inquietante visione dalle fattezze umane ma dalle proporzioni mostruose, che continua ad apparire intorno a lui, pillole alla mano, suggerendogli la strada da percorrere: il suicidio.
Il suo unico contatto con l’esterno è una pioggia di messaggi vocali che lo ossessiona con scadenze e responsabilità (sociali, lavorative e morali).
Nulla sembra distoglierlo dal suo languishing, finché la porta dell’appartamento 2B non si apre, lasciando entrare nuove persone, afflitte dalla sua stessa mania, nel monolocale e nella sua vita.
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