NAPOLI – Al Teatro Bellini dal 17 al 19 febbraio, va in scena “Lili Elbe Show”, liberamente ispirato al libro The Danish Girl, coreografia Simone Repele e Sasha Riva. Danzatori: Sasha Riva, Simone Repele, Silvia Azzoni, Jamal Callender, Christine Ceconello.
Una storia vera. Una vicenda privata e intima che, in realtà̀, appartiene a ognuno di noi. Questo racconto apparentemente lontano, è invece più̀ vicino di quanto possa sembrare grazie all’interpretazione e alla scrittura coreografica di Sasha Riva e Simone Repele che esplorano il demone dell’insoddisfazione umana, il bisogno di accettazione che ognuno di noi pretende da se’ stesso e quel senso di inadeguatezza che spesso prende il sopravvento.
Questa è la storia del pittore paesaggista Einar Wegener e della moglie, la ritrattista Gerda Wegener: viaggio di trasfigurazione e di metamorfosi oggi interpretato attraverso la magica lente della danza e della coreografia, dopo essere stata affrontata in un libro e in una pellicola cinematografica.
Nella narrazione chiara e leggibile, caratteristica peculiare delle pièce di Riva & Repele, si affacciano in Lili Elbe Show due piani di realtà̀: il racconto della vicenda di Einar che, nell’ansia di ricerca della propria identità̀ diventerà̀ Lili e il livello della fiaba, degli “spiriti”, dei “fantasmi” che intorno a Lui/Lei si aggirano.
Una “petite femme fatale” scolpisce fin dall’inizio l’anima nuda di Einar ma è anche l’immagine della figlia desiderata che Gerda e Einar non sono mai riusciti a concepire seppure spinti da un profondo e controverso desiderio di genitorialità̀. Sulla scena una cornice senza specchio rappresenta uno “stargate”, un passaggio segreto che porta a questa dimensione altra, dove si scatenano le visioni dei sogni e dove la “petite femme” è già Lili: sagoma fedele delle emozioni più intime di Einar.
La cornice riprende quindi anche la figura forte e carismatica di Gerda che, compassionevole, sostiene il marito nella ricerca e nell’affermazione della sua identità̀ finale: è lei l’artista che sulla tela ha saputo disegnare l’immagine esatta di Einar vestito da donna e sono proprio questi i quadri che l’hanno resa famosa.
L’altra figura senza nome, ma dalla forte connotazione maschile, è lo stereotipo del sesso forte che incarna il desiderio: quello che dovrebbe esserci, quello che in questa vicenda prende forme inaspettate, quello che sottolinea la spinosa “differenza”.
Il pittoresco narratore, deus ex machina, è l’incarnazione dell’estro artistico di Einar e Gerda e del destino che si compie,: lui sa già̀ quale sarà̀ il finale. Einar seduto su una sedia rotelle, aiutato da tutti i personaggi che si vestono di camice bianco e strumenti operatori, trasforma la morte in metamorfosi. Con struggente ironia e gusto impeccabile, Einar lascia dunque la scena a Lili che è finalmente pronta per il suo sfavillante Show.
Azzurra Di Meco
Ad accompagnare lo spettacolo, venerdì 17 verrà inaugurato E tu che core hai? di Manuela Belfiore, uno speciale vernissage d’arte sul tema dell’amore e della transfobia, mentre sabato 18 la compagnia Riva&Repele incontrerà il pubblico.
Entrambe le serate vedranno la presenza delle Associazioni Antinoo Arcigay Napoli e i Ken ONLUS.
Per informazioni circa l’acquisto del biglietto è possibile contattare il botteghino al numero 081 5491266