RECENSIONE – Nuova vita ieri per il Cine-Teatro Acacia, rilevato con tenacia dalla famiglia Mirra, che accoglie il pubblico in questa stagione 2022 con l’amatissimo “Così parlò Bellavista”. Lo spettacolo desidera essere un omaggio a Luciano De Crescenzo, presentato infatti, in sua presenza in occasione del suo novantesimo compleanno, nel 2018 al Teatro Quirino di Roma.
A due anni e mezzo dalla sua scomparsa, De Crescenzo è più vivo che mai, nella sua eredità culturale e nel cuore delle persone che lo hanno conosciuto e che divulgano e ricordano il suo essere. In platea durante lo spettacolo, è stato meraviglioso scorgere il pubblico che si illuminava di risate e ricordi. Un personaggio poliedrico e animato da profonda curiosità, caratteristica anche del suo celebre personaggio Bellavista che persuade strenuamente su quanto sia fondamentale interrogarsi sempre sulla vita, le persone e l’animo umano.
Presenti in questo progetto tante persone che gli hanno voluto bene, Benedetto Casillo che era presente nello stesso ruolo nel film del 1984, Alessandro Siani che ha collaborato con lui ed ha prodotto lo spettacolo insieme a Geppy Gleijeses che lo ha diretto, adattato ed interpretato (stavolta nei panni proprio di Bellavista e non del giovane Giorgio come fu nel film) e la sua migliore amica Marisa Laurito, nelle vesti della moglie del professore di filosofia.
Grande la sfida di Gleijeses, affrontare una storia così amata e le sue celebri scene oramai divenute tormentoni. La sua traduzione nel linguaggio teatrale è riuscita molto bene. Affascinante la programmazione luci di Luigi Ascione e la scena di Roberto Crea, che insieme al lavoro del direttore di scena e del macchinista rendono possibile l’avvicendarsi delle diverse ambientazioni in una scena continuamente divisa in settori e che grazie al movimento ci conduce da un luogo a un altro. Dal condominio allo studio, per le scale fino al negozio, passando per Piazza Mercato fino al banco lotto, sempre accompagnati dalla musica di Claudio Mattone.
Pochi non la conosceranno ma, in sintesi, la storia ha come protagonista il professore di filosofia in pensione, Bellavista, che nello studio del suo appartamento in Via Foria incontra ogni giorno alcuni suoi “discepoli” per dibattere ed argomentare sui temi più svariati. La sua vita tranquilla viene scompigliata dall’arrivo, nel palazzo, del milanese Dott. Cazzaniga (interpretato da Gianluca Ferrato), nuovo direttore del personale dell’Alfasud. Le diverse abitudini conducono i dibattiti alla fondamentale differenza tra “uomini d’amore” e “uomini di libertà”. Nel frattempo, anche nell’ambito del proprio nucleo familiare, si rivoluzionano gli ordini con la novità della gravidanza di sua figlia (interpretata da una bravissima Elisabetta Mirra) che dovrà sistemarsi con il suo fidanzato Giorgio, architetto disoccupato (Gregorio Maria De Paola). Tutto il resto è storia al millesimo.
L’adattamento teatrale è molto fedele, non mancano le scene più famose, per citarne alcune: quella del cavalluccio rosso interpretata da Gigi De Luca in platea tra gli spettatori (a ricordo di Riccardo Pazzaglia), quella della lavastoviglie interpretata da una carismatica Antonella Cioli, quella del cavaliere e il suo milione e quella dell’abbonamento a Natasha con un magistrale Benedetto Casillo. Una Napoli declamata nei suoi pregi e difetti, nelle sue contraddizioni che la rendono un intreccio appassionato da declamare e riscoprire sempre.
Grande emozione nei saluti finali in cui dopo la prima uscita di Gleijeses, con lui avanzano la Laurito e Casillo, con uno sguardo grato al pubblico ma che si spinge verso l’alto. Lo spettacolo sarà al Teatro Acacia in scena fino a domenica 23 gennaio per poi proseguire con le atre tappe del tour.
In scena gli attori: Geppy Gleijeses, Marisa Laurito, Benedetto Casillo, Antonella Cioli, Gigi De Luca, Vittorio Ciorcalo, Gianluca Ferrato, Elisabetta Mirra, Gregorio De Paola, Agostino Pannone, Walter Cerrotta e Brunella De Feudis.