Maestri e giovani talenti per ricerca e formazione.
L’attività di formazione, di approfondimento e di ricerca è parte integrante del festival, che dedica una sezione ai Laboratori, per realizzare quella necessaria trasmissione dei saperi tra maestri e i giovani talenti. Durante tutta la programmazione del NTFI 2019, si attiveranno dieci laboratori, tutti gratuiti, nell’ambito dei quali i partecipanti potranno confrontarsi con artisti come Kenji Takagi (palazzo Fondi, 8-9 giugno), che dal 2001 al 2008 è stato membro del Tanztheater Wuppertal Pina Bausch, dove lavora tutt’oggi come danzatore ospite e direttore di prove con la compagnia; Julie Kretzschmar (palazzo Fondi, 10-19 giugno), che con la collaborazione di Bruno Boudjelal, realizza un laboratorio di ricerca e creazione di racconti rivolto a giovani stranieri che vivono a Napoli. È previsto inoltre un laboratorio del gruppo TeatrInGestAzione con i detenuti del Carcere di Napoli Poggioreale (23-26 giugno); il workshop che Daniel Pennac terrà insieme a Massimiliano Barbini e Ludovica Tinghi, è dedicato al rapporto complesso tra scrittori e lettori (palazzo Fondi, 25-26 giugno; Made in Cloister, 27 giugno). Massimo Munaro lavorerà su i cinque sensi dell’attore, l’originale pedagogia teatrale portata avanti dal Teatro del Lemming sul territorio nazionale ed europeo. Questo particolare metodo di lavoro pone al centro il corpo e l’uso dei sensi (Nest, 28 giugno-2 luglio). Francesco Saponaro e Nadia Carlomagno propongono il laboratorio Lady M., finalizzato allo studio per una creazione originale a partire dalla rielaborazione del capolavoro operistico di Dmitrij Shostakovich Una Lady Macbeth del distretto di Mcensk e dall’omonimo racconto dello scrittore russo Nikolaj Leskov. Il workshop Di Grazia è un progetto coreografico e multimediale diretto da Alexandre Roccoli, che continua in Italia la ricerca sul passaggio dal rito al teatro (dal Tarantismo alla Tarantella) e va a scavare nel solco delle rappresentazioni della donna attraverso la sua storia di emancipazione, la sua condizione sociale, in un’epoca in cui solo la religione poteva rispondere alle sue sofferenze (Chiesa Santa Maria Donnaregina Vecchia, 27 giugno-1 luglio). Mentre Michalis Theophanous guiderà il workshop Natural Presence (teatro Elicantropo, 28-29 giugno), lo scopo del laboratorio non è quello di imparare e ripetere un repertorio sul movimento, ma quello di trovarsi a proprio agio con il senso di vulnerabilità, necessario per individuare ed eseguire specifici movimenti corporei propri dell’allievo/artista. Continua Principles in acting (palazzo Fondi, 1-7 luglio), a cura di Tomi Janežič, che si basa sullo psicodramma come strumento per l’esplorazione del processo creativo dell’attore e sui principi di base delle tecniche di recitazione. Il laboratorio Radici, guidato da Roberto Solofria, Rosario Lerro e Luigi Imperato, è rivolto a giovani allievi attori tra i 18 e 22 anni, e indaga il passaggio dall’età infantile a quella adulta (Teatro Civico 14 di Caserta, 1-5 luglio e 8-12 luglio).