Debutta il 20 marzo al Teatro San Ferdinando di Napoli (con repliche fino a domenica 25) lo spettacolo Emone. La traggedia de Antigone seconno lo cunto de lo innamorato, il testo dello scrittore napoletano Antonio Piccolo messo in scena da Raffaele Di Florio su produzione del Teatro Stabile di Napoli-Teatro Nazionale, Teatro Stabile di Torino–Teatro Nazionale, Teatro di Roma–Teatro Nazionale, in collaborazione con P.L.A.TEA. Fondazione per l’Arte Teatrale.
Dopo Napoli lo spettacolo sarà a Roma, al Teatro India dal 10 al 15 aprile; a Bologna, all’Arena del Sole/Sala Thierry Salmon dal 17 al 22 aprile; a Torino, al Teatro Gobetti dal 24 al 29 aprile.
Su regia, scene, costumi e disegno luci dello stesso Di Florio, interpreti dello spettacolo sono Paolo Cresta, Gino De Luca, Valentina Gaudini, Anna Mallamaci, Marcello Manzella. Le musiche sono di Salvio Vassallo.
Antonio Piccolo ci ripropone il mito di Antigone da un punto di vista che non era mai stato considerato: quello di Emone, figlio di Creonte e promesso sposo dell’eroina sofoclea. Con alcune varianti che riguardano, tra l’altro, i rapporti tra Ismene, la sorella di Antigone, e lo stesso Emone. Questa originale rappresentazione del mito sofocleo è un testo che attraversa tutti i generi teatrali, dalla commedia alla farsa, alla tragedia, sul ritmo di un fantasioso e affascinante dialetto napoletano che mescola alto e basso, registri letterari e popolari, lirismo e comicità. Il mito rivive così nella sua sostanza più autentica, specchio antico e rinnovato per parlare allo spettatore di oggi d’amore, di politica, di rapporti tra padri e figli. Un testo che sfida i parametri consueti del teatro contemporaneo riuscendo a sorprendere, divertire e commuovere.
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Emone – prima opera teatrale del 31enne Antonio Piccolo – è il testo vincitore nel 2016 del Premio per la Nuova Drammaturgia italiana promosso dalla Fondazione P.L.A.TEA.
realizzato con il sostegno di Compagnia di San Paolo e in collaborazione con Giulio Einaudi Editore«Le parole di questo dramma – sottolinea l’autore – vanno lette tutte per intero, senza troncamenti, aferesi o elisioni, tranne dove indicato con l’apostrofo. Richiedono, insomma, che si leggano non come parla il napoletano contemporaneo, bensì come si usa fare con la lingua di Giovan Battista Basile, che è il principale, ma non unico, inarrivabile maestro a cui questo testo indegnamente si ispira».
Nell’ambito delle rappresentazioni: Mercoledì 21 marzo ore 13.00, presso l’Aula 710 in Via Marina 33, dell’Università degli Studi di Napoli Federico II – Dipartimento Studi Umanistici, l’autore Antonio Piccolo parlerà del suo testo. L’incontro è curato dai Professori Francesco Cotticelli e Mariano d’Amora e moderato dal Prof. Ettore Massarese;
Venerdì 23 marzo alle 18.00 al foyer del Mercadante, ci sarà l’incontro a cura di Gianni Garrera dal titolo Contro il requiem, per la resurrezione dei corpi.
Orario delle rappresentazioni
20, 23 marzo ore 21.00 | 21, 22 marzo ore 17.00 | 24 marzo ore 19.00 | 25 marzo ore 18.00
Info www. teatrostabilenapoli.it|Biglietteria S. F. tel. 081.292030 e 081.291878