L’importanza di chiamarsi Ernesto è un libro scritto da Oscar Wilde nel 1895. L’opera è anche conosciuta col titolo L’importanza di essere Franco, L’importanza di chiamarsi Onesto, L’importanza di essere Fedele. Questo perché la parola inglese earnest significa serio, onesto, affidabile proprio le qualità che l’Ernest (nome di persona) della commedia dovrebbe avere. Si presenta come una commedia teatrale in tre atti messa in scena per la prima volta nella Londra del 1895.
“Jack: Lady Bracknell, odio dover sembrare indiscreto, ma sareste così gentile da dirmi chi sono io?” – da L’importanza di chiamarsi Ernesto – Oscar Wilde.
L’importanza di chiamarsi Ernesto, trama e personaggi
Tutta l’opera è una satira velata alla società inglese dell’epoca di Wilde, che si mascherava di moralità nascondendo i più disparati e sconvenienti retroscena del periodo vittoriano.
Jack è un nobile inglese che per sfuggire alla vita noiosa che conduce in campagna, si presenta a Londra con il falso nome di Ernesto. Fa visita ad Algeroon, un nobile ozioso e perditempo e gli chiede di intercedere per lui presso la madre della ragazza di cui si è innamorato, sua cugina. Nel frattempo Algeroon scopre che Jack è il tutore di una giovane ragazza e va a farle visita in campagna. Dopo un po’ arrivano in campagna anche Jack e Gwendolen che, nel frattempo, ha acconsentito a sposare Jack nonostante la madre sia contraria perché Ernest è stato adottato. Gwendolen e Cecily, la protetta di Jack, scoprono che i due uomini hanno mentito loro circa i propri nomi e le proprie origini. La commedia prosegue con una serie di vicende che si risolveranno nel migliore dei modi possibili. Si scoprirà che Jack si chiama davvero Ernest ed è il fratello maggiore di Algeroon.
L’importanza di chiamarsi Ernesto ha ispirato molti registi, non solo teatrali. In ultimo Oliver Parker ne ha fatto un film interpretato da Colin Firth e Rupert Everett rispettivamente nei ruoli di Jack e Algy. La prima versione cinematografica del libro risale al 1937. Ne seguirono altre versioni nel 1938 e nel 1940 con L’importanza di chiamarsi Onesto. Nel 1952, il regista britannico Anthony Asquith ha diretto L’importanza di chiamarsi Ernesto. Gli altri registi che diressero film ispirati alla commedia furono Michael Attenborough, Stuart Burge e Kurt Baker.