Un racconto dedicato ai night commuters ed ai tanti che in ogni momento, in ogni parte del mondo, cercano rifugio e scampo dall’orrore.
La proposta dell’Osservatorio del Napoli Teatro Festival Italia continua, giovedì 22 giugno (ore 22) al Cortile delle Carrozze di Palazzo Reale con I bambini della notte, uno spettacolo di e con Angelo Campolo, liberamente tratto dall’omonimo romanzo di Mariapia Bonanate e Francesco Bevilacqua. La storia è ambientata nel 2004, tra i cancelli del St. Mary’s Lacor Hospital, nel Nord dell’Uganda, dove, sotto un cielo equatoriale pulsante di stelle, diecimila bambini dormono uniti a formare una distesa impenetrabile di corpi. Sono i night commuters, i “bambini della notte”, che ogni sera varcano i cancelli dell’ospedale per sfuggire ai guerriglieri di Joseph Kony. A osservare quei bambini, con emozione e stupore crescenti, c’è il protagonista, Francesco (Angelo Campolo), un ex manager, una carriera sbagliata alle spalle, un desiderio di riscatto nel suo futuro. In Italia, qualcuno gli ha parlato di due medici, Piero e Lucille Corti, che negli anni sessanta hanno trasformato un piccolo ambulatorio disperso nella savana in un ospedale d’eccellenza. Ne è attratto e parte, per desiderio di conoscenza, per solidarietà, forse solo per ritrovare se stesso.
Lo spettacolo nasce dall’incontro tra gli autori del romanzo, Francesco Bevilacqua e Mariapia Bonanate, e la compagnia siciliana DAF fondata da Angelo Campoli, da anni impegnata in un percorso che tenta di coniugare ricerca teatrale e integrazione attraverso incontri, spettacoli, laboratori nei centri di accoglienza. “L’incontro con gli scrittori Francesco Bevilacqua e Mariapia Bonanate – sottolinea Angelo Campolo – ha offerto l’occasione e l’idea di sviluppare ulteriormente temi che nel nostro percorso artistico rivestono grande importanza e di realizzare uno spettacolo che potesse rendere conto di un dramma ancora troppo poco conosciuto in Italia e in Europa”.
Ne è scaturita una scrittura scenica che, a partire dal romanzo, accoglie elementi ed esperienze personali, condotte sul campo dallo stesso interprete. Uno spettacolo che racconta una vicenda solo in apparenza lontana e la arricchisce di preziosi frammenti di vita vera, di duro lavoro, quello svolto appunto da Campolo con i giovani migranti tra le banchine del porto della città dello Stretto, approdo e rifugio, negli ultimi tempi, per decine di migliaia di immigrati dalla Libia. Musiche dal vivo di Patrick Fisichella. Le scene e i costumi sono a cura di Giulia Drogo, il disegno luci è di Gianni Grasso. Lo spettacolo è prodotto dalla compagnia DAF – Teatro dell’esatta fantasia. Angelo Campolo (Messina, 4 novembre 1983), finalista al Premio Ubu nel 2016 come “miglior attore under 35”, ha vinto il premio “Scintille” alla 35ª edizione del festival teatrale di Asti, con una riscrittura di “Otello” di Shakespeare, di cui è interprete e regista, e il premio della stampa “Giovani Realtà 2016″ dell’Accademia Nazionale “Nico Pepe” di Udine.